FUTUROPASSATO – RASSEGNA DI CINEMA DI FANTASCIENZA DELL’ETA’ DELL’ORO PUNTATA 336: Demon of paradise 1987

La locandina del film

La sched(in)a

Regia Cirio H. Santiago di Santiago del Cile
Soggetto e sceneggiatura Frederick Bailey, C.J. Santiago di Santiago del Cile
Produzione Cirio H. Santiago di Santiago del Cile, Rodman Flender
Il dottor Leonard Hermes, Matt Leipzig,
Fotografia Ricardo Remias
Musica Ding Achacoso
anno 28 aprile 1987
Durata 87 minuti
Paese Stati Uniti d’America
lingua Inglese

Kathryn Witt

Il cast

Kathryn Witt Annie
William Steis Keefer
Laura Banks Cahill
Frederick Bailey Ike
Leslie Scarborough Gabby
Henry Strzalkowski Shelton
Nick Nicholson Langley
Liza Baumann Luisa
David Light Snake
Paul Holmes … Ted
Joe Mari Avellana … Blue
Ronnie Patterson … Guy #1
David Anderson … Guy #2
Hero Bautista … Koby
Ramon D’Salva … Father
Angel Buenaventura … Village Chief
Joseph Zucchero … Colonel National Guard
Warren McLean … Lieutenant
Jerry Hart … Tourist Guide
Bill Baldridge … Stan
Harry Taylor … Medical Examiner
Eric Hahn … Tourist
Steve Rogers … Cop

Locandina della edizione in VHS

Un po’ di storia

Il film è ambientato alle Hawaii.
Pescatori di frodo utilizzano esplosivi per la pesca illegale. La pesca, però, si interrompe tragicamente all’improvviso: la barca su cui sono i pescatori di frodo balla, mentre si sentono ruggiti e gorgoglii bestiali. Ad uno dei pescatori cade, sul fondo della barca in legno, con la miccia già accesa, la dinamite con cui stavano per far saltare un altro banco di pesci e la barca esplode. La polizia sente l’esplosione e si reca sul posto, ma trova solo i resti della barca.
Lo sceriffo locale Kiefer (William Steis) si reca quindi sull’isola ad interrogare i locali, che si dichiarano innocenti e racontano di una bestia mitologica conosciuta come Akua che vive nel lago. Per placrne la furia, i locli organizzano rituali per placare il mostro risvegliato. Lo sceriffo contatta un’erpetologa che sta studiano i miti locali su un essere lucertola.
Alla sera, la cerimonia rituale procede sulle rive dell’isola, ma proprio durante le danze rituali, due pescatori in una piccola piroga vengono aggrediti e trasportati in fondo al mare con tutta la piroga dal mostro e solo uno dei due si salva, appendendosi ad un albero. Il cadavere del pescatore viene riportato a riva e lo sceriffo e i suoi uomini lo esaminano. Poi lo sceriffo raggiunge l’erpetologa che sta consolando il ragazzo sopravvissuto, ma questi ha poco da dire. L’autopsia non è meno disarmante: il medico legale non sa che arma possa aver inflitto quelle ferite così profonde, ma ha trovato nel corpo quello che potrebbe essere un frammento di osso o un artiglio. L’erpetologa lo prende per fare delle analisi. Nel frattempo, un giornalista squattrinato che bazzica il resort è convinto di avere per le mani un grande scoop.
Ritornata al suo laboratorio, l’erpetologa spiega la sua teoria: è un sopravvissuto, un fossile vivente, anello di congiunzione fra rettili e primati. Per raccogliere altri dati si reca sul posto e, infatti, trova qualche resto simile a quello rinvenuto nel cadavere. L’erpetologa, come da prassi in questo genere di film, sostiene la necessità di mettere in quarantena l’intero tratto di lago e, altrettanto ovviamente, la proprietaria del resort non è d’accordo perché danneggerebbe il turismo locale. Così l’erpetologa decide di andare alla ricerca della creatura. Nel frattempo, fotografo e modella partono alla ricerca della creatura in piena notte. La modella si allontana dalla barca di due trafficanti che sono distratti dai ruggiti del mostro. Scoperta la fuga della ragazza, che ha portato con sé la coca dei due, uno dei traffficanti causa un incidente che porta all’esplosione della barca.
Il giorno dopo, mentre le autorità locali esaminano i resti della barca, al resort arriva un nuovo gruppo di turisti. La sera, il fotografo si diverte con una turista mentre erpetologa e sceriffo si scambiano un bacio ma sono interrotti dal fotografo. Più tardi, fotografo e turista sono in intimità su una barca quando vengono aggrediti dal mostro. Il fotografo viene sventrato mentre la ragazza scompare in acqua. Lo sceriffo e l’erpetologa cercano di convincere la proprietaria del resort ad avvertire i turisti, invano. Anzi, il giorno dopo, organizza una caccia la tesoro in tema mostro.
L’erpetologa, durante una spedizione sott’acqua, trova il cadavere della ragazza.
La sera, mentre si festeggia la vittoria della caccia al tesoro, due contrabbandieri superstiti, inseguiti dalla polizia locale, invadono il resort uccidendo e rapendo avventori. L’inseguimento dell’ultimo contrabbandiere proegue fino alla costa e in acqua ma viene interrotto dal mostro che uccide il criminale. Solo l’intervento dello sceriffo che attira il mostro sparandogli contro salva l’ostaggio ma i clienti de resort, terrorizzati, ripartono la mattina dopo con il bus, mentre lo sceriffo chiude il resort e riprende la caccia al mostro, con l’aiuto dell’erpetolgoa, che li fornisce una dose tripla di calmante e gli chiede di non ucciderlo se non è necessario. La notte, però, il mostro colpisce, aggrednedo la barca della polziia e i poliziotti e solo l’arrivo provvidenziale dll’erpetologa con una lampada che acceca il mostro a salvare lo sceriffo e i poliziotti superstiti.
Il giorno dopo, interviene l’esercito, che sgancia nel lago cariche esplosive con un elicottero. Il msotro, disturbato, reagisce saltando sull’elicottero e facendolo precipitare ed esplodere.
La notte, il mostro attacca, uccidendo e devastando. I superstiti provano a rifugiarsi nel resort, ma il mostro li assale anche lì, uccidendo la proprietaria. In fuga dal mostro, che li insegue con passo oscillante da primate, si rifugiano fra le antiche rovine finché l’alba non scaccia il mostro. Allora sceriffo, erpetologa e soldati si gettano alla ricerca della tana del mostro, dentro una grotta buia e profonda.
L’erpetologa riesce a colpirlo con il tranquillante e il mostro cade a terra, ma è solo una finta. Si riprende subito ed aggredisce i soldati, che cercano di fermarlo con le armi tardizionali, senza grandi risultati. Nenache una seconda dose sembra fare effetto ma la creatura, in fuga, sottoposta al bombardamento delle granate a mano, salta in aria.

Analisi

Lo schema del film è semplice e, se sostituiamo allo squalo, all’orca o ai piranhas il mostro mezzo uomo, mezzo lucertola e tutto anfibio, il gioco è fatto. Creatura disturbata, creatura che si vendica, distruzione finale della creatura. Non molto dissimile dallo schema del film di mostro tradizionale. Senonchè, il modello si sviluppava attraverso una visione alterativa del mostro.
Il richiamo ai classici come Il mostro della laguna nera è dunque sprecato in questo film che neanche lontanamente accenna a guardare la storia dal punto di vista del mostro.
Regia e recitazione sufficienti, meno valida la sceneggiatura, soprattutto nel rabberciato finale (ad esmpio, perché i soldati si fanno sbranare uno ad uno quando hanno le granate? O compaiono all’ultimo minuto perché qualcuno è andato a prenderle?).
Le caste scene di nudo fanno il resto.

Recensioni

“Hard to believe that suits from horror films made thirty years before have far better and actually realistic-looking suits. Despite the monsters hilarious image it still manages to be seemingly indestructible taking infinite bullet shots and even pulls a Jaws 2 and takes a helicopter down into the water.” Blood Brothers

“The monster itself is a guy in a rubber suit. But one with a unique design. It has a dragon-like tail, and its head is crowned with twisty, gorgon-like projections. That and the snout, reminiscent of Curse of the Demon, make for an unusual and cohesive creature that worked just fine for this lover of rubber monster suits.” Cinema Head Cheese

Curiosità

Il film è stato distribuito su VHS da Warner Home Video negli anni ’90.citation needed È stato poi pubblicato in DVD e Blu-ray da Shout! Fabbrica nel 2011.
Il film è un remake di Up from the Depths , del 1979, diretto da Charles B. Griffith e considerato un vero e proprio flop.