Ben ritrovati in questa rubrica sul mondo della scuola.
Concludiamo la nostra disamina sul Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione interrotta per motivi di lavoro.

Ben ritrovati in questa rubrica sul mondo della scuola.
Concludiamo la nostra disamina sul Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione interrotta per motivi di lavoro.
Ben ritrovati. Continuiamo a parlare di scuola attraverso una delle figure più importanti (e misconosciute da molti) di quelle che ruotano intorno al Dirigente scolastico: l’RSPP. E’ qest’ultimo un ruolo molto delicato, perché l’RSPP è a tutti gli effetti legato al benessere e alla salute all’interno delle strutture scolastiche, strutture che, fra personale e alunni, possono arrivare ad ospitare oltre 1000 individui. Non vi è dubbio, quindi, che è un ruolo delicato, ma anche misconosciuto da molti. Cerchiamo, in questa e nelle altre puntate che seguiranno, di fare una panoramica su chi sia l’RSPP, come sia nominato e quali siano i suoi compiti.
Una delle prime azioni che un DS, neoassunto o nuovo arrivato in un’istituzione scolastica si trova a portare a termine è la nomina del RPD che, insieme al Medico Competente e al RSPP, Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione costituisce la struttura di supporto esterno che coadiuva il Dirigente scolastico nelle scelte e nella gestione della vita scolastica. Se l’RSPP si occupa del settore sicurezza fisica dei lavoratori e il Medico Competente della sicurezza sanitaria, l’RPD ha un ruolo per certi versi importantissimo ma spesso poco considerato, non solo nelle scuole ma più o meno in tutte le amministrazioni pubbliche: la gestione dei dati.
Nuova puntata dedicata alla nuova Educazione civica. L’ultimo almeno per ora, sguardo alla nuova disciplina ci porta in un ambito del tutto nuovo per questa competenza trasversale, la Scuola dell’Infanzia, e ci permette di osservare il piano di formazione/informazione connesso all’introduzione dell’Educazione civica.
L’insegnamento dell’educazione civica. così come è stato configurato dal legislatore, si diceva, è un insegnamento trasversale, il che propone non pochi problemi, come già abbiamo visto nelle puntate precedenti. Un’ulteriore problematica, non di poco conto, soprattutto nella Scuola secondaria, è la valutazione della disciplina. La nuova Educazione civica, infatti, è oggetto anch’essa di valutazione periodica e finale ai sensi del D.Lgs.vo n. 62/2017 per il primo ciclo e del DPR n. 122/09 per il secondo ciclo, né più né meno delle altre discipline. Ma, a differenza delle altre discipline, essa non ha un docente designato che gestisce l’intero percorso della valutazione, dall’ideazione delle prove di verifica alla valutazione sommativa finale. Come abbiamo detto, infatti, è il coordinatore dell’insegnamento che propone al Consiglio di classe, il voto. Ma su che basi?
La fine del I quadrimestre e la distribuzione elle schede di valutazione individuale in tutte le scuole, adempimento ormai concluso, ha visto per la prima volta comparire nella valutazione degli alunni e degli studenti la disciplina Educazione civica. È l’occasione giusta per dare un’occhiata alla situazione attuale dell’insegnamento dell’Educazione civica e alle sue prospettive future a più di un anno dalla proclamazione della legge e alla prima verifica sul campo del suo funzionamento.
Oggi parliamo di strumenti per la lezione in streaming. Fra le varie soluzioni a disposizione, alcune più o meno gratuite (Jitsi), altre a pagamento (Gotomeeting), altre incluse in una suite (Meet, inclusa nella G Suite), per questa volta ci soffermeremo su Zoom, una famosa (oggi più che mai) piattaforma che offre servizi di teleconferenza, che può divenire un utilissimo strumento per la Didattica a Distanza.
Oggi parliamo, in particolare, delle lavagne virtuali e di una in particolare: Open Board.
Da quando si è diffuso l’uso delle LIM, Lavagne Interattive Multimediali, si è reso necessario come supporto per l’attività didattica di ogni giorno un software che permettesse, innanzitutto, di imitare la lavagna tradizionale riprendendone il ruolo di “spazio di scrittura e disegno”.
Da qui ad implementare altri elementi, in modo da ampliare l’usabilità del software stesso, il passo è stato breve, così a queste lavagne virtuali sono stati aggiunti vari elementi multimediali, fra cui la possibilità di utilizzare immagini, video, mappe virtuali, registrare audio e/o video ecc…
Con il proliferare delle LIM, anche i programmi di lavagna virtuale si sono moltiplicati. La maggior parte, però, pur essendo gratuita (a volte però solo se collegata all’acquisto della LIM proprietaria), non è open source. Con una eccezione: Open Board.
OpenBoard è un software gratuito universale per LIM e nasce come sviluppo da parte di un team dell’Amministrazione Didattica di Ginevra, a partire da un altro celebre software open source gratuito per lavagne interattive, Open Sankoré, il cui progetto è, purtroppo, fermo da molti anni.
La prima caratteristica, che lo rende una spanna al di sopra delle altre lavagne virtuali, è il suo essere un programma multi piattaforma, ossia in grado di funzionare su tutti i sistemi operativi: non solo Windows, dunque, ma anche Linux (per cui, in effetti, era nata Open Sankoré) e Mac.
Altra caratteristica che ce la fa apprezzare è il suo essere open source, così che il codice sorgente può essere migliorato, potenziato o riutilizzato, in virtù del comune fine educativo.
Altra caratteristica fondamnetale è la competezza: alcune lavagne virtuali sono orientate alla multimedialità, altre alla scrittura, anche con tavolette grafiche, altre ancora alla produzione di podcast e videopodcast. Con Open Board, invece, è possibile fare tutto questo.
Sebbene offra un ambiente semplice da usare ed intuitivo, OpenBoard è comunque ricco di funzionalità.
È possibile importare ed inserire disegni, animazioni, file audio e video ed esportare le lezioni in PDF.
Open Board offre inoltre vari widget ed add-on in grado di includere al volo contenuti presi da siti come Wikipedia o Google Maps.
E’ anche possibile prendere annotazioni con scrittura a mano libera.
Inoltre, la whiteboard offre anche funzioni avanzate già incluse, come una calcolatrice e un dizionario, integra un browser interno, in modo da poter visualizzare pagine web senza dover uscire dal programma.
Guardiamo ora lo schema dei menu.
Come si può notare, esiste un numero elevato di opzioni, suddivise in quattro blocchi:
1) in alto sono disposti strumenti base (colori, dimensioni e raggio della penna), navigatore delle pagine (a destra), il browser web interno, il file browser, il comando mostra/nascondi la lavagna, utilissimo per poter scrivere direttamente sul desktop, quindi il menu a tendina principale, con apertura/chiusura del programma, il comando di registrazione e quanto alto (a sinistra);
2) a destra la libreria, con i file suddivisi già in immagini, video, animazioni, forme ecc…;
3) in basso, funzioni di scrittura avanzata (tipo di penna, gomma per cancellare, puntatore laser, cattura schermata e tastiera virtuale);
4) a sinistra, le pagine attive, come in un software per presentazioni tipo Powerpoint.
Inoltre, sia il testo che il tratto sono racchiusi in finestre ampiamente modificabili (rotazione, raggruppamento, ridimensionamento, gestione dei livelli).
Per un riassunto grafico, si può dare un’occhiata all’immagine sotto riportata.
Questo è un esempio, realizzato con Open Board, delle potenzialità del software (anche la registrazione è stata fatta con Openboard).
Questo è l’indirizzo per scaricare il manuale di Open Board, http://openboard.ch/download/Manuel_OpenBoard1.4IT.pdf
Questo è l’indirizzo per scaricare Open Board, https://openboard.ch/download.en.html
E per stavolta è proprio tutto.
Mi raccomando, provate ad usarla, sperimentate. Ci vediamo giovedì prossimo (covid19 permettendo)…
Come installare Raspbian sul nostro raspberry pi
Dopo esseri procurati una microSD da almeno 4 gb, bisogna istallarvi sopra il sistema operativo. E qui cominciano i problemi, di solito. Procedure complicate e farraginose di solito rendono questa operazione difficoltosa e non adatta a tutti. Ma per il raspberry il problema è stato risolto: con NOOBS.
NOOBS (che sta per New Out Of Box Software) permette all’utente di scegliere, durante il suo primo avvio, il sistema operativo da installare sul Raspberry PI: immediatamente disponibili per l’installazione sono Raspbian (distribuzione Debian-based), Pidora (distribuzione Fedora-based) e due versioni di XBMC (Xbian e Openelec, cui si è accennato nel primo articolo di questa serie). Una volta scelto cosa installare sul rapsberry, NOOBS procederà ad installarlo sullo spazio libero della SDCard e riavvierà il sistema permettendovi di accedere al sistema operativo appena installato. Ma veniamo all’istallazione vera e propria.
Fase 1: preparazione della microSD.
Prima di tutto occorre formattare la microSD per istallarci Noobs.
Per Mac e Windows c’è il programma gratuito sd formatter, che può essere scaricato qui, con il quale preparare la scheda. Una volta installato ed avviato, comparirà una schermata come quella che segue.
Il software riconosce automaticamente la microsd, ma occorre ricordarsi di selezionare, come in figura, la voce overdrive forma (sovrascrivi il formato, soluzione che cancella tutto quello che c’è sulla microsd, per cui, fate attenzione).
Ricordatevi poi di selezionare fra le opzioni “FORMAT SIZE ADJUSTMENT” ON, come in figura 2, date un nome alla sd card e premete format.
In poco tempo, al sd dovrebbe essere pronta per istallarvi NOOBS.
Per Linux occorre usare un software per creare partizioni come, ad esempio, gparted e formattare la scheda come FAT.
Fase 2: montare Raspbian
Bene, ora abbiamo la nostra scheda pulita e pronta per l’istallazione. Possiamo passare alla fase 2. Scarichiamo la distribuzione di Raspbian direttamente da qui.
https://imgur.com/nA3rwu4
Scompartiamo il file zip in una cartella e copiamo i file sulla scheda microsd, poi stacchiamo la scheda dal computer ed inseriamola nel raspberry pi, quindi avviamolo collegandolo alla presa di corrente. Partirà in automatico Noobs.
Comparirà una schermata come in figura 3. Selezionare Raspbian e premere install
in alto.
Dopo circa un quarto d’ora, l’istallazione sarà completa e comparirà un messaggio di conferma. Premendo ok, il Raspberry si riavvia automaticamente con il desktop del sistema Raspbian.
E’ fatta, il nostro Raspberry Pi è operativo.
Facile, no?
Note in calce all’istallazione
Va rilevato che l’uso di Noobs ha molti fattori pro.
Permette infatti di riaccedere in qualsiasi momento al menu iniziale di NOOBS tenendo premuto il tasto SHIFT durante la sequenza d’avvio del sistema. Altro aspetto interessante di NOOBS è che non c’è bisogno di essere collegati ad Internet per procedere al setup, in quanto i files necessari per installare i quattro sistemi operativi sono già presenti sulla SD.
Infine, vale la pena di sottolineare che, oltre al menu di scelta iniziale, NOOBS ha inglobato anche un editor che permette di modificare il file config.txt relativo al sistema operativo installato ed un browser web per accedere ad Internet.
Casa di Zela: la cultura che respira
ΟYΤΩΣ AΤΑΛΑIΠΩΡΟΣ ΤΟIΣ ΠΟΛΛΟIΣ H ΖHΤΗΣΙΣ ΤHΣ AΛΗΘΕIΑΣ, ΚΑI EΠI ΤA EΤΟIΜΑ ΜAΛΛΟΝ ΤΡEΠΟΝΤΑΙ. «Così poco faticosa è per i più la ricerca della verità e molti si volgono volentieri verso ciò che è più a portata di mano». (Thuc. I 20, 3)
Rebecca Lena
Sito ufficiale del Centro Studi Bruttium
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