Raspberry Pi stagione 4 puntata 3: e ora Raspbian Buster…

Ben ritrovati.
Terza puntata dedicata al nuovo Rpi. Questa volta, concentriamoci sul nuovo sistema operativo, il nuovo Raspbian, denominato “Buster”.

Schermata iniziale di Raspbian Buster

Schermata iniziale di Raspbian Buster

A parte l’immagine di sfondo del desktop, apparentemente non sembra esserci stata alcuna modifica sostanziale. Ma non è così. Buster porta con sé numerose modifiche “sotto il cofano”.
Ad un primo livello la maggior parte delle differenze è composta dalle modifiche di sicurezza progettate per rendere più difficile l’hacking di Buster.

Dal punto di vista della grafica, l’aspetto generale della maggior parte degli elementi dell’interfaccia è stato semplificato, attraverso, ad esempio, la riduzione di elementi quali la curvatura degli angoli e i gradienti di ombreggiatura, usati per dare un effetto pseudo-3D a pulsanti & Co. Questo design “più piatto” sembra più pulito e funzionale e si allinea alle scelte di sistemi operativi attuali, soprattutto per mobile (iOs e iPadOS soprattutto, ma anche Google Android).
Vi sono anche alcune piccole modifiche alla barra delle applicazioni. L’icona “espulsione”, per esempio, destinata a gestire la rimozione dei dispositivi USB, in Buster viene visualizzata solo se si dispone di dispositivi da espellere, mentre è nascosta per il resto del tempo, così come l’icona Bluetooth, che viene nascosta piuttosto che disattivata. Inoltre, l’indicatore di attività della CPU non viene più visualizzato sulla barra delle applicazioni per impostazione predefinita. Insomma, gli sviluppatori hanno puntato ad una barra più “pulita” ed efficace, anche in vista di un uso più diffuso di monitor touch screen di dimensioni ridotte. tanto è vero che i drivers per il touchscreen sono installati di default con il nuovo OS, mentre andavano installati a parte e, a volte, con difficoltà e l’utilizzo di OS dedicati o modificati dalle compagnie proprietarie dello schermo.

E veniamo al software di default del sistema.
Primo punto dolente è un’assenza fondamentale. Un programma che attualmente manca a Buster è, infatti, l’ottimo Wolfram Mathematica, ma sul sito della fondazione gli articoli sul nuovo sistema operativo affermano che sia una mancanza temporanea, dovuta alla necessità di adattare il complesso software alla nuova architettura hardware e software che abbiamo già illustrato nelle puntate precedenti. Dunque non appena sarà pronto, sarà disponibile per l’installazione dal software consigliato.
L’editor Python predefinito è divenuto Thonny, più performante e, soprattutto, dotato di un’anteprima più semplice ed efficace.
Alcune funzionalità del vecchio driver video non OpenGL (come il raddoppio dei pixel e la sottocanalizzazione) non sono attualmente supportate dal nuovo driver OpenGL, quindi le impostazioni per queste sono nascoste nella configurazione di Raspberry Pi se il driver GL è in uso.

Infine, ci sono un paio di nuovi pulsanti in ‘Raspberry Pi Configuration’ che controllano le opzioni di uscita video per Raspberry Pi 4 (ovviamente nonappaiono su modelli precedenti di Raspberry Pi). Non è possibile su Raspberry Pi 4 disporre contemporaneamente di video composito analogico (sopra il jack da 3,5 mm) e di uscita HDMI contemporaneamente, quindi l’uscita video analogica è disabilitata per impostazione predefinita. Anche la risoluzione 4Kp60 su HDMI è disabilitata per impostazione predefinita, poiché ciò richiede velocità di clock più elevate con conseguente maggiore temperatura operativa e un maggiore consumo energetico. I nuovi pulsanti consentono di abilitare una di queste opzioni come desiderato.

Ovviamente, non tutto funziona ancora bene in Buster. Durante i test, alcune librerie Python e altri pacchetti richiesti non si sono dimostrati compatibili con il nuovo sistema operativo. Inoltre, non è ancora possibile installare sulla Rai 4 Retropie, il popolare emulatore gaming, né usare un’immagine esistente di Retropie. Anche il Windows 10 ha problemi di installazione sul nuovo hardware (soprattutto riguardo al processore ARM).
Tuttavia, in entrambi i casi le soluzioni sono in arrivo.

E questo è tutto…

Dimenticavo, la prossima volta si fa sul serio: iniziamo ad usare l’Rpi per un progetto: un NAS domestico a basso costo.
Alla prossima…

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