FUTUROPASSATO – RASSEGNA DI CINEMA DI FANTASCIENZA DELL’ETA’ DELL’ORO PUNTATA 335: How to make a doll (1968)

Ben ritrovati ainostri affezinati lettori e benvenuti ai nuovi temerari che affrontano le temerarie note sul cinema dei fantasceinza dei tempi che furono. Rispolveriamo dalla naftalina un film (in)giustamente dimenticato degli anni ’60 quando, fra controcultura e sperimentalismo, girare un film era desiderio di tutti e anche fin troppo facile. Uno dei risultati (e non fra i più lusinghieri) di questo periodo è il film di cui parleremo oggi: How to make a doll (1968)

La locandina del film

La locandina del film

La sched(in)a

Regia: Herschell Gordon Lewis
Sceneggiatura: Bert Ray
durata: 80’45”
Nazione: USA

Alcuni fotogrammi del film

Alcuni fotogrammi del film

Il cast

Robert Wood Percy Corley
Bobbi West Agnes Turnbull / Dream Girl
Jim Vance Dr. Hamilcar West
Elizabeth Davis Mrs. Corley
Brett Jason Merriman Mr. Turnbull
Geraldine Young Mrs. Turnbull
Margie Lester Dr. West’s Dream Girl
Dolores Johnson Computer Girl #1
Shelley Houston Computer Girl #2

Il protagnista con una delle dolls

Il protagnista con una delle dolls

Un po’ di storia

Il timido Percy Corley, giovane matematico, lavora con il dottor Hamilcar West inventore di un super-computer che sovrintende alla produzione in serie di bellissime androidi, in nulla distinguibili dalle ragazze in carne ed ossa e molto più accondiscendenti di quelle. West, ormai avanti negli anni ma pur sempre acceso da inesausta passione, decide di diventare tutt’uno con il cervello elettronico facendolo collegare direttamente alla sua massa cerebrale. Corley dovrà semplicemente controllare il buon funzionamento di quella strana comunione con la macchina e potrà giovarsi di un razionalissimo apprendistato sentimentale con le bambole meccaniche. Ben presto, tuttavia, il giovane si stanca di essere il paziente custode delle elucubrazioni sessuali dell’ossessionato scienziato e, abbandonato il cervello di West ad un imprecisato destino, esce fuori nel mondo desideroso di nuove esperienze. La scelta si rivela decisiva per il suo avvenire perché finalmente Corley ha l’opportunità di incontrare la ragazza dei suoi sogni conseguendo quella felicità che il suo maestro è riuscito ad imitare soltanto in una dimensione meccanica.

Analisi

Il film è decisamente mal riuscito.
La storia è poco più che un pretesto per mostrare donne in bikini. La regia è inesistente o quais, e questa non è una novità per chi conosce la produzione di questo regista.
Gli attori fanno del loro peggio per rendere il film ancora più evanescente ed inconcludente.
Stendiamo un velo pietoso sulla scenografia e sugli effetti (per niente) speciali, neppure per l’epoca: l’enorme laboratorio scientifico è rappresentato da una stanza con lucine colorate, uno schermo televisivo e qualche stampante. Il processo di creazione delle “bambole” rasenta l’idiozia, con rumori corporali a fare da sfondo audio ed espressioni indescrivibili dei due protagonisti dopo i primi due fallimentari insuccessi (in un caso esce un coniglio, nell’altro una drag queen).

Recensioni

“Herschell Gordon Lewis, profeta povero del “gore” americano (suoi sono i famigerati Blood Feast e Two Thousand Maniacs) si concede una pausa distensiva scherzando con questa singolarissima figura di scienziato pazzo e con le sue scollacciate creature meccaniche. Il film è un concentrato di fantasie erotiche, commedia e fantascienza che dietro l’impostazione farsesca potrebbe anche nascondere un piccolo, modesto “messaggio” di modernissimo contenuto: l’ansia del perfezionismo scientifico può slittare nel travisamento della realtà scambiando per concreta esistenza la paradisiaca follia di un mondo virtuale.Titolo alternativo How to Love a Doll”
Fantafilm

“Tra il 1967 e il 1968 Herschell Gordon Lewis ha realizzato qualcosa come 12 film. Uno peggiore dell’altro. Del gruppo fa parte anche questo How to make a doll che dovrebbe, nell’intenzione dell’autore, essere una specie di commedia. Interpretato da attrici perlopiù al loro unico lungometraggio, privo di una storia veramente comprensibile (ad un certo punto il dott. West scompare e non è chiaro dove sia finito) e incredibilmente parco in fatto di erotismo (le ragazze indossano bikini), How to make a doll non solo appare un film sessista, attribuendo alle femmine il ruolo di macchine servizievoli (in questo però anticipa Io e Caterina di, e con, Alberto Sordi), ma figura come uno dei più brutti del decennio. È composto da lunghe riprese in piano sequenza, spesso statiche, ripetitive e girate solo per giungere al metraggio sufficiente”
FilmTV

Voto

voto 1 di 5 (Per carità, soprassedete)

Una scena del film

Una scena del film

multimedia

Il film in inglese

oppure
https://www.film1k.com/how-to-make-a-doll-1968.html

Link esterni

La scheda di How to make a doll (1968) da FilmTV
La scheda di How to make a doll (1968) da The MovieDB

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