Futuropassato: I Fumetti puntata 3: Gli Astrostoppisti

Ben ritrovati.

Nuova puntata della rubrica di fumetti di Fantascienza dei tempi che furono. Restiamo in Italia, su Il Giornalino, con un’altra serie molto curiosa, tipica degli anni ’70: Gli Astrostoppisti.

La copertina del volume edito dalla Nona Arte

Un po’ di storia

Protagonisti de Gli Astrostoppisti sono Kal e Morgan, 2 viaggiatori spaziali del trentesimo secolo (il primo di madre marziana e di padre terrestre, il secondo di pura razza inglese) alla ricerca di buoni motivi per passare il tempo. Nel loro peregrinare ne combinano di tutti i colori: cadono sulla Terra, sbattono su un pianeta vivente, visitano degli uomini sapiens, controllano un pianeta computer. Come se non bastasse, i due vagabondi del cosmo attraversano la barriera del tempo per risolvere i drammi di un omuncolo verde della galassia. La morale è più o meno sempre la stessa: i risultati negativi, e talvolta catastrofici, a cui si può arrivare un domani se non si risolvono oggi le problematiche sociali.

La serie è apparsa sul settimanale «Il Giornalino». Le avventure degli Astrostoppisti iniziano infatti nel numero 30 del Giornalino del 1971 e proseguono fino alla sua chiusura nel 1978.

Nel 1981 Castelli prova a rilanciare Gli astrostoppisti con i disegni di Ghiro, su S&M – Strisce e musica (il supplemento a La Nazione e a Il Resto del Carlino a cura di Bonvi) cambiando il nome in Quelli dell’Astrostop,

I due protagonisti in una scena comica

Analisi

La serie ha avuto parecchi spunti interessanti ed è stata molto innovativa, negli anni ’70. Nati in epoca di contestazione giovanile e di mitizzazione del viaggio come stile di vita, un po’ hippy, ma non troppo, anticonformisti quel tanto che basta,(siamo sempre su un settimanale delle Edizioni paoline, che diamine) questi personaggi sono modellati sulla coppia Sutherland & Gould del telefilm di culto Mash. Le storie coniugano insieme fantascienza, umorismo e un pizzico di satira, in puro stile anni ’70, ma proprio per questo fuori luogo nel decennio successivo, in cui la SF si sposta sul modello del cinema di SF, dunque lontani dall’immaginario fantascientifico degli anni precedenti. Anche la struttura, dato che tutta l’avventura si deve comunque concludere allegramente nel giro di 6/8 tavole, non aiuta. Di certo, quella di Castelli è una sf che si prende poco sul serio, non rinunciando a rileggere in chiave brillante i suoi stereotipi tra un dock spaziale e l’altro, anzi, la verve creativa dell’autore non si trattiene da ammiccamenti e citazioni al mondo del fantastico, libresco e cinematografico.

Edizioni italiane

In più di un’occasione le storie degli Astrostoppisti sono state raccolte anche in volume.

Nel 1973 gli Albi del Giornalino propongono una raccolta di cinque storie degli spaziali in una collana, mentre nel 2018 la casa editrice Nona Arte raccoglie le quindici avventure degli Astrostoppisti scritte da Castelli in un volume cartonato di pregio corredato da un buon apparato introduttivo, una preziosa cronologia e gustose illustrazioni.

Copertina de Il Giornalino con i due Astrostoppisti

All’estero

Negli anni Settanta, la serie sbarca in Francia (solo la gestione Castelli), pubblicata dal 1975 al 1977 sulla rivista Vick col nome Les bourlingueurs de l’espace, e riappare poi nel 1981 in una breve sortita su Bengali e su Aventures e voyages.

Gli autori

Nevio Zaccara

Autore dei testi Alfredo Castelli prima, Montelli e Palazzi poi e, infine, Silverio Pisu. Per l’esattezza, le storie vengono scritte da Castelli fino al 1972 quando l’autore, assunto dal Corriere dei Ragazzi, lascia la serie, dopo una breve parentesi di Montelli e Palazzi, a Silviero Della Barca, pseudonimo di Silverio Pisu, che la porta avanti fino alla chiusura. Lo stesso Castelli è l’autore della ripresa nei primi anni ’80.

Alfredo Castelli, poliedrico sceneggiatore milanese, ha anche lui una navigata frequentazione col fantastico, destinata a culminare nel grande successo editoriale di Martin Mystére. L’autore dei disegni è stato invece, per la prima serie, Nevio Zeccara, nato a Rovigo nel 1924. Ha iniziato la sua attività di disegnatore nel dopoguerra a Genova, dove si era trasferito nel 1939.

Negli anni ’60, disegna serie a fumetti erotici (ad esempio, la nazista sadica Hessa) e, dal 1963 al 1978, collabora con Il Giorno dei Ragazzi, realizzando serie abbastanza famose, all’epoca, come Spie e Controspie, Willy West, Oltre il sole e Gigi Strip.

e The Twilight Zone rispettivamente per gli editori Gold Key e Western Publishing negli Stati Uniti mentre, per il mercato britannico, realizza la serie Battler Britton e varie storie di guerra per le testate  War Picture Library e Phantom for Five. Riprende a lavorare per il mercato italiano nel 1971 iniziando una collaborazione trentennale con Il Giornalino, per cui realizza le serie di varie serie, fra cui Max Martin (1971-75), Gli astrostoppisti (1971-1978), Kriss Boyd (1976-2000), I fuggiaschi (1985), Topeka Smith (1986-92).

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